Care amiche, cari amici,
la settimana scorsa è stata cruciale per il Piano di Ripresa e Resilienza, sia a livello europeo che a livello nazionale.
Sul fronte europeo: completata la ratifica dell’innalzamento delle risorse proprie della UE da parte dei 27 Paesi Membri dell’Unione. Questo è un passaggio fondamentale perché significa che adesso la Commissione Europea potrà emettere titoli di debito comune europeo sui mercati, raccogliere i fondi necessari e procedere con le prime erogazioni man mano che saranno approvati i Piani Nazionali dei vari paesi. Molti commentatori nei mesi scorsi avevano messo in dubbio che si sarebbe riusciti ad ottenere tutte le ratifiche entro l’estate, men che meno entro fine maggio come auspicava la Commissione. Invece, ce l’abbiamo fatta. L’Europa c’è!
Il Parlamento Europeo ha inoltre avviato le sue attività di scrutinio e monitoraggio sulla valutazione e implementazione del “Recovery and Resilience Facility”. Il Working Group appositamente creato a questo scopo, presieduto dalla sottoscritta assieme al presidente della commissione Budget, ha già realizzato numerosi incontri con la Commissione Europea e raccolto i primi documenti ed informazioni sui Piani inviati fino ad oggi a Bruxelles. Già avviati anche i “Dialoghi sulla Ripresa” con i Commissari Gentiloni e Dombrovskis, i cui aggiornamenti potrete seguire sul sito della Commissione ECON del Parlamento.
Oltre la crisi: il dibattito sulla ripresa e sulle future politiche economiche.
In Europa si è aperto il dibattito sui prossimi passi, su quali politiche economiche saranno necessarie per realizzare una ripresa solida e inclusiva. Questo è stato l’oggetto dell’ultimo Eurogruppo che si è tenuto a Lisbona, al quale sono stata invitata ad intervenire come Presidente della Commissione Problemi Economici e Monetari. Nel mio intervento ho sottolineato l’importanza di rivedere le regole della governance economica europea e del Patto di Stabilità e Crescita in modo da creare più spazio per gli investimenti necessari nei prossimi anni, anche oltre i tempi previsti per il Piano di Ripresa. Un tema che ho affrontato anche nella mia intervista per LaStampa del 24 Maggio e che ho approfondito in questo articolo pubblicato nell’ultimo numero della rivista Italianieuropei.
La battaglia in Europa per un Fisco più Equo.
Chi mi segue da un po’ sa quanto ci impegniamo, all’interno della Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo, sul tema della tassazione equa all’interno dell’Unione (lotta all’elusione delle multinazionali, lotta la dumping fiscale di alcuni paesi, lotta ai paradisi fiscali etc.). Ed è anche grazie a tutto il lavoro che abbiamo fatto, alle nostre risoluzioni, ai rapporti e alle iniziative politiche che abbiamo portato avanti in questi due anni se siamo riusciti ad ottenere impegni importanti da parte della Commissione Europea. Il 18 Maggio la Commissione ha presentato in Parlamento una Comunicazione con la quale si impegna a realizzare un pacchetto di misure molto importanti per migliorare la trasparenza e combattere l’elusione e le frodi fiscali, e che ho riassunto brevemente in questo post. Nel video potrete rivedere il mio intervento in aula su questo pacchetto.
Sul fronte italiano: con l’approvazione del Decreto Semplificazioni, che da un lato definisce la Governance per la gestione del Piano di Ripresa e Resilienza Nazionale e dall’altro introduce una serie di semplificazioni necessarie per velocizzare gli investimenti e le opere, l’Italia accende i motori e si prepara a partire con l’implementazione del Piano. Molti pensavano che su questo decreto il Governo si sarebbe spaccato o arenato, ma non è stato così. Il Presidente Draghi ha saputo fare un’ottima sintesi ed il Partito Democratico ha dato un contributo fondamentale affinché le necessarie semplificazioni non mettessero a repentaglio la sicurezza sul lavoro e la legalità. Particolarmente importante l’inserimento della clausola sull’occupazione femminile e giovanile da noi proposta: sarà l’opportunità per cambiare davvero il mercato del lavoro.
A proposito di occupazione femminile…Una riflessione sugli stereotipi di genere. Nei giorni scorsi in Italia si è aperto un vivace dibattito sulle dichiarazioni del Senatore Pillon, secondo il quale le donne non sarebbero “predisposte” a studi tecnico-scientifici ma a studi e attività “di cura”, tipo ostetricia. Parole che evidenziano un pregiudizio senza alcuna base scientifica, retaggio di una cultura sessista dura a morire. Ma quanto è radicato, più o meno consciamente, questo tipo di mentalità in Italia? E quanto influenza i comportamenti, le scelte e la libertà delle donne sin dalla più tenera età? In questo post ho voluto fare una riflessione più profonda sugli stereotipi di genere in Italia, che vanno combattuti ogni giorno, in ogni contesto, perché per ogni stereotipo sessista che si afferma c’è una ragazza che rinuncia alle proprie ambizioni, alla propria affermazione, alla propria libertà. E noi non dobbiamo farne desistere neanche una.